L'alimentatore che sto per presentare ,è stato realizzato e collaudato dal sottoscritto già da diverso tempo.Ha dato sempre ottimi risultati quale strumento da laboratorio, poiché oltre ad essere molto stabile è regolabile da 1,2V a 30V ed in corrente da 40mA a 50A .
Potrà essere impiegato in svariati campi :per esempio come carica batterie al Ni-Cd, quale valido alimentatore di amplificatori a bassa frequenza o a radiofrequenza, funzionanti a 12 o 24 volt oppure alimentare ricetrasmettitori.
L'alimentatore anche se fa parte dei classici e di dimensioni relativamente ridotte rispetto alle caratteristiche elettriche (vedi circuito elettrico).E' di facile autocostruzione, di ottima funzionalità, di costo decisamente basso e usa componenti facilmente reperibili.
Il trasformatore usato è da 1000 V.A. primario 220V secondario 12-24V facilmente acquistabile presso qualsiasi fornitore di materiale elettrico: può essere agevolmente sostituito con uno di caratteristiche simili, con uscita compresa tra i 18e 24 Volt.
I transistor finali sono della serie "mj", ma potrebbero essere usati anche i comunissimi ma equivalenti della serie "2N" (per coloro che preferiscono). I quattro transistor di potenza andranno montati su grandi alette di raffreddamento, isolati con fogli di mica debitamente spalmate di un sottile strato di grasso al silicone per migliorare la conducibilità termica. Dietro ai dissipatori che fungono da schermo, andranno sistemate accuratamente le resistenze di compensazione, il montaggio è realizzato senza l' ausilio di un circuito stampato. Quindi andrà montato il modulo pilota dell'alimentatore costituito dall'integrato LM317 regolatore-stabilizzatore di tensione che, in questo caso montato in senso inverso, si comporta come un resistore variabile la cui resistenza è determinata dal potenziometro V2 inserito tra regolazione e massa.
Tramite il partitore resistivo R14-R15 ed il potenziometro V1, la tensione d'entrata viene ridotta e regolata per consentire di pilotare la base del Q7. Lo stesso Q7 pilota le basi dei quattro transistor di potenza i quali sono equilibrati dalle resistenze di 1 ohm alla base e da 0,1 ohm all'emettitore. V2 regola la tensione ed V1 la corrente in uscita. Regolando la corrente a pochi milliampere, la tensione massima sarà 18 Volt, ed applicando un carico che assorbe una corrente superiore a quella regolata, si noterà che la tensione scende per limitare la corrente erogata.
Il modulo descritto consente di pilotare anche più di quattro transistor finali: lo dico per chi volesse sfruttare l'alimentatore per un uso più "robusto", vale a dire, quando occorre prelevare più potenza e ininterrottamente. In questo caso occorre equipaggiarlo con un trasformatore ed un ponte di diodi di maggior potenza ed adeguare i collegamenti elettrici del circuito, con cavi d'idoneo spessore. Tutto qui, è più semplice costruirlo che spiegarlo.
Con questo auguro a tutti quelli che si dedicassero all'autocostruzione buon divertimento!!